Quella sul Monte Cengio al Salto dei Granatieri, è una delle camminate più panoramiche e suggestive da fare tra i percorsi della Prima Guerra Mondiale sull’Altopiano di Asiago.
Il trekking a picco sulla Val d’Astico si sviluppa lungo una cengia panoramica dove, più di 100 anni fà, i Granatieri di Sardegna diedero prova di abnegazione ed eroismo.

La strada che percorremo oggi è stata costruita durante la Grande Guerra per evitare che i soldati italiani fossero sotto il tiro dell’artiglieria austriaca. E’ una strada piena di storia e di bellezze. Vedremo una splendida visuale sulla Val d’Astico e degli scenari che ci lasceranno a bocca aperta.

Escursione sul Monte Cengio
L’escursione trekking sul Monte Cengio al Salto dei Granatieri è un giro ad anello breve ma intenso, lungo il sentiero 651, ricco di storia e caratterizzato da incantevoli panorami e suggestivi passaggi.
Un totale di poco meno di 5 km e 150mt di dislivello che si sviluppano attraverso trincee, gallerie e mulattiere di arroccamento a picco delle pareti rocciose del Monte Cengio.

Decidiamo di effettuare questa escursione in giornata partendo presto da Verona, circa 2h di viaggio senza prendere l’autostrada. Arrivati al Piazzale Principe di Piemonte, parcheggiamo l’auto, sistemiamo lo zaino (non io, per problemi di salute), indossiamo le scarpe da trekking e iniziamo la nostra camminata.
Dove si trova il Monte Cengio e come arrivarci
Il Monte Cengio è una montagna del territorio comunale di Cogollo del Cengio, in Provincia di Vicenza, situata all’estremità Sud-Ovest dell’Altopiano di Asiago allo sbocco della Val d’Astico, la valle che separa l’Altopiano dei Sette Comuni da Folgaria e Tonezza del Cimone.
Arrivarci in auto è semplice. Raggiunta Vicenza con l’autostrada (A4) Milano – Venezia, si sale verso l’Altopiano di Asiago con l’autostrada Valdastico (A31). Si prende l’uscita Piovene Rocchette, e di seguito la SS 349 “Statale del Costo”.
Seguendo le indicazioni per Asiago, giunti in prossimità del Ristorante ai Granatieri, si svolta a sinistra sulla strada asfaltata e ben segnalata, che sale al Piazzale Principe di Piemonte a quota 1286 m. s.l.m., dove si parcheggia l’auto gratuitamente.
Se si proviene da Asiago, invece, si deve seguire la direzione per Vicenza lungo la Strada Statale 349 e quindi svoltare a destra appena superato il Ristorante ai Granatieri. Per chi lo desidera è possibile raggiungere in macchina il Rifugio al Granatiere ed iniziare da lì l’escursione al Monte Cengio.
Itinerario di visita al Monte Cengio al Salto dei Granatieri.
L’escursione che vi descrivo oggi è una breve e facile passeggiata, inserita nell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine, attraverso luoghi suggestivi che trasudano storia e storie di uomini.
Dove andarci con rispetto, onorando la memoria di quei ragazzi che, su quelle pietre, hanno lasciato il bene più prezioso.

Chiesetta del Donatore
Una volta lasciata l’auto al Piazzale Principe di Piemonte, prima di iniziare l’escursione all’Area Monumentale del Monte Cengio, spendiamo qualche minuto nella piccola Chiesetta del Donatore.



Inizio Escursione dal Piazzale Principe di Piemonte
L’escursione al Monte Cengio si sviluppa ad anello su sentiero ben segnalato, segnavia 651 e bianco/rossi al suolo. Il percorso ha inizio lungo un’ampia strada sterrata posta sulla sinistra del Piazzale Principe di Piemonte, vicino a tre cartelloni illustrativi che riportano le principali informazioni storiche sul luogo.


La Battaglia del Monte Cengio sull’Altopiano di Asiago
Lungo il tragitto troverete molte indicazioni e cartelloni a illustrarvi la storia delle trincee, delle gallerie e delle mulattiere utilizzate dall’esercito italiano durante i combattimenti della Grande Guerra.
Gli avvenimenti per i quali il Monte Cengio è tristemente famoso, riguardano l’estrema resistenza dei Granatieri di Sardegna all’avanzare delle truppe Austro-Ungariche durante l'”Offensiva di primavera”, più nota col nome di Strafexpedition, avvenuta tra i mesi di maggio e giugno del 1916.

Galleria Cannoniera
Dopo una decina di minuti di camminata su strada sterrata immersa nel bosco ed in costante salita incontrerete, sulla vostra destra, una prima postazione militare in galleria.
E’ una Galleria Cannoniera, un tunnel senza uscita, lungo 74 metri e con 4 postazioni di artiglieria che ospitavano altrettanti cannoni da montagna da 70mm.
Frutto di grandi sacrifici da parte dei soldati italiani che la costruirono, era fondamentale per la difesa della vallata e chiudeva ad Est il complesso sistema difensivo del Cengio.

La Galleria Cannoniera, isolata dalle altre gallerie che salgono sopra al Monte Cengio, è fuori dal sentiero, ma molto bella da esplorare. Va percorsa con un pò di attenzione e con l’ausilio di una torcia o di una lampada frontale, perchè non illuminata.


La Granatiera
Usciti dalla Galleria Cannoniera riprendiamo il cammino lungo la Granatiera, il sentiero così chiamato a ricordo della Brigata Granatieri di Sardegna, che su queste alture difese le sorti della guerra e dell’Italia.
Si tratta di una mulattiera di arroccamento che collegava i capisaldi militari delle nostre truppe e permetteva il controllo della sottostante Val d’Astico. Provvista di una serie di gallerie, molto umide all’interno ma con il fondo a tratti coperto da passerelle metalliche zigrinate che ne riducono la scivolosità.
Defilata alla vista degli austroungarici, questo percorso consentiva il trasferimento rapido e al coperto delle truppe da un settore all’altro del Monte Cengio.




Lungo questa prima parte dell’escursione i tratti in galleria si alternano ad un’ampio sentiero che si sviluppa su una cengia aperta sui dirupi della Val d’Astico, dove la vista spazia a perdita d’occhio sulla pianura padana che si può spingere, nelle giornate più serene, fino all’Adriatico.

Sistema di Trincee e Camminamenti
In prossimità dell’imbocco della seconda galleria della Granatiera sono presenti due vie, una porta a delle trincee recentemente ricostruite e l’altra prosegue in galleria e successivamente sulla mulattiera di arroccamento in direzione del Piazzale dei Granatieri.
Noi vi consigliamo questa breve deviazione per esplorare il sistema di trincee e di camminamenti che si trovano al di sopra della galleria appena percorsa.


Verso il Piazzale dei Granatieri
Ritornati sul percorso della Granatiera passerete la zona a strapiombo sulla Valle d’Astico, un tratto poco adatto a chi soffre di vertigini, ma non troppo preoccupante. Infatti il sentiero è largo e protetto da una recinzione di cavi metallici.

Passato il punto dove sventola la bandiera italiana la mulattiera si fà quasi pianeggiante per poi iniziare a restringersi lungo la semplice discesa che conduce al Piazzale dei Granatieri posto ad una quota di 1275 m. s.l.m. Anche questo raggiungibile in auto e dotato di un ampio parcheggio.

Qui si trova l’unico punto di ristoro del nostro percorso, il Rifugio al Granatiere, e la Chiesa Votiva Granatieri di Sardegna, in ricordo di tutti i caduti della Grande Guerra, che visiteremo al ritorno.


Salto del Granatiere e Galleria di Comando
Lasciamo il Piazzale dei Granatieri per affrontare l’ultima e più spettacolare parte dell’escursione, quella che porta alla sommità del Monte Cengio.

La prima opera militare che incontrerete è la galleria a forma elicoidale scavata nella pietra, con finestre strategiche per l’osservazione sulla valle sottostante.
Percorrerla è veramente emozionante, ma ci fà anche riflettere sulla condizione di quei giovani ragazzi che in questi luoghi combatterono e soffrirono per difendere il nostro paese.




Il sentiero prosegue su di un tratto all’aperto che offre un panorama favoloso sulla zona del fiume Astico.




Continuiamo sull’ampio sentiero fino al Salto del Granatiere, il punto dove la strada dei granatieri “spacca la montagna”.



Superata la spaccatura nella roccia il sentiero prosegue fino a raggiungere un’altra imponente opera militare: la Galleria di Comando, la più lunga dell’intero percorso.
Situata alle pendici di quota 1351, costituiva anche l’ingresso alle caverne dove erano situati i pezzi d’artiglieria che avevano il compito di ostacolare l’avanzata austriaca lungo la Val d’Astico.
In questa galleria il Cap. Morozzo della Rocca, comandante del Battaglione del I Reggimento Granatieri di Sardegna, situò il comando del settore del Cengio.





Da dove deriva il nome “Salto del Granatiere”
La storia narra che “il Monte Cengio divenne l’ultimo baluardo difensivo all’attacco Austro-Ungarico: in caso di conquista nemica, infatti, gli imperiali avrebbero potuto raggiungere agevolmente la pianura veneta.
In particolare, la leggenda narra che i Granatieri di Sardegna appartenenti al 2º Reggimento, impegnati per la difesa dell’altopiano di Asiago, dopo avere esaurito le munizioni, ingaggiarono un furioso corpo a corpo con i soldati dell’esercito Austro-Ungarico che li spingevano sempre più verso il baratro; giunti sull’orlo dei precipizio, i granatieri si difesero fino all’ultimo a colpi di baionetta ed infine, avvinghiando le loro braccia intorno ai corpi degli assalitori, li trascinarono con sé nel precipizio.
Da allora quel dirupo è soprannominato “Il Salto del Granatiere”. Dei 10000 granatieri inviati sul fronte di guerra ne ritornarono solo 1000″. (Tratto dai tabelloni in loco dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine)

Piazzale Pennella
Usciti dalla Galleria di Comando il sentiero ci conduce al Piazzale Pennella, così chiamato oggi, in onore del Comandante della Brigata Granatieri di Sardegna.


Da questa posizione possiamo spaziare con lo sguardo su tutta la conca dell’Altopiano di Asiago e e, percorrendo un ultimo tratto di salita, accedere alla zona sommitale del Monte Cengio.
La Testimonianza: Aspirante Attilio Discepoli, ufficiale del I Battaglione Granatieri di Sardegna:
“Io mi trovavo proprio sotto i due pezzi di artiglieria; mi separava dalla loro piazzola situata innanzi alla caverna, alla fine della strada, uno strapiombo dell’altezza di 6 o 7 metri. Siccome non vi era affatto trincea, si cercò subito di improvvisare una specie di muricciolo con delle pietre trovate sul posto, essendo la natura del terreno rocciosa.
Questo è stato l’unico riparo anche in seguito, non essendosi mai avuto neppure un filo di ferro con cui costruire una specie di reticolato … Verso le ore una dopo mezzogiorno (3 giugno 1916), mentre era massima l’attenzione per scoprire il nemico, sento tutto ad un tratto a sinistra indietro, a breve distanza delle grida in lingua a me sconosciuta …
Nello stesso tempo mi rivolgo con la pistola in pugno e vedo quasi immediatamente spuntare al di sopra di me le teste di alcuni austriaci che si erano gettati a terra sulla strada, che era a picco sulla mia testa alla sinistra di 6/7 metri.
Sparo due soli colpi con la pistola, mentre vedo affacciarsi delle altre teste, e sporgere punte di fucile che fanno fuoco e braccia che lanciano bombe a mano. Non passa però nemmeno mezzo minuto che vengo ferito da un colpo di pistola che mi spezza il braccio sinistro. In seguito alla ferita perdetti immediatamente conoscenza.
Sentii confusamente ancora qualche colpo introno a me, poi delle grida, poi più niente”. (Tratto dai tabelloni in loco dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine).

Area Sacra Monumentale Cima del Monte Cengio
Salendo per pochi minuti una scalinata in pietra immersa nel bosco, da Piazzale Pennella arriviamo alla Cima del Monte Cengio (quota 1354 m. s.l.m.), dichiarata nel 1967 Zona Sacra alla Patria, in ricordo delle migliaia di soldati italiani che in queste zone persero la vita.





Ritorno al Piazzale dei Granatieri
Conclusa la visita alla cima, possiamo intraprendere il percorso di ritorno seguendo la strada militare che da Piazzale Pennella ci porterà in una decina di minuti di comoda passeggiata in discesa, al Piazzale dei Granatieri passando per la Chiesa Votiva Granatieri di Sardegna.

Siamo rimasti affascinati da questa chiesetta eretta a memoria dei Granatieri caduti in guerra. Consigliamo di entrare per vederne l’interno, semplice ma di effetto, con un monumento centrale alle medaglie d’oro, un leggio composto da schegge di granate e un bellissimo dipinto della Madonna dei Granatieri, con dei colori molto vivi.


All’esterno si trova la Statua del Granatiere, interamente realizzata con schegge di granata ritrovate in loco, simbolo della Grande Guerra e della resistenza dei Granatieri di Sardegna a difendere l’avanzata dei nemici Austro-Ungarici, combattendo fino all’ultimo pur di non farli calare in Val D’Astico e nella pianura Vicentina.



Ristoro al Rifugio al Granatiere e Ritorno al Piazzale Principe di Piemonte
Dopo tutto questo camminare ci concediamo un meritato ristoro presso il Rifugio al Granatiere dove gustiamo una golosissima fetta di strudel di mele e un buon caffè espresso.

Da qui possiamo tranquillamente ritornare al punto di partenza percorrendo la strada asfaltata che dal Piazzale dei Granatieri ci riporta al Piazzale Principe di Piemonte, luogo nel quale si conclude la nostra escursione trekking di oggi.
Scheda Tecnica Escursione Monte Cengio e Salto dei Granatieri
- Difficoltà: facile (sentiero, mulattiera, gallerie e strada sterrata)
- Dislivello: circa 150 metri
- Lunghezza: circa 4,8 km
- Tempo di percorrenza: almeno 2-3 ore
- Periodo consigliato: dalla primavera all’autunno
- Piazzale Principe di Piemonte (1286 m. s.l.m.)
- Rifugio al Granatiere (1275 m. s.l.m)
- Area Monumentale Cima del Monte Cengio (1354 m. s.l.m.)
Informazioni Utili per l’escursione sul Monte Cengio al Salto dei Granatieri
Il sentiero e i tratti in galleria dell’escursione al Monte Cengio al Salto dei Granatieri sono adatti a tutti e non presentano particolari difficoltà tecniche.
Va prestata comunque una certa attenzione ai tratti esposti e sconnessi e a quelli che, se bagnati, potrebbero risultare scivolosi, così come all’interno di alcune gallerie. Il percorso è adatto anche alle famiglie con bambini, ma non è percorribile con il passeggino. Indispensabili le scarpe da trekking.
La visita all’intera Area Monumentale del Cengio, fatta con calma ed attenzione, richiede almeno 2-3 ore. Noi ne abbiamo impiegato poco meno di quattro, soffermandoci spesso a leggere i cartelloni informativi e ad ammirare lo stupendo panorama.
Lungo il percorso troverete diverse gallerie, alcune non illuminate, per cui è opportuno avere con sè una lampada frontale o una buona torcia, anche se la luce dello smartphone ci può essere comunque d’aiuto ma con una visuale minore.
Scarpe da Trekking per camminare in montagna
Chi si avvicina al trekking deve mettere in conto l’acquisto di un minimo di attrezzatura essenziale per camminare in montagna in comodità ma soprattutto in sicurezza. Un paio di scarpe da trekking sono tra le prime cose a cui pensare.
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Nota bene. Tutte le scarpe sono una cosa personale ed ancor più quelle da montagna, che spesso si indossano per molte ore, vanno scelte con cura e provate al proprio piede.
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Siamo giunti al termine di questo articolo. Ora siete pronti ad intraprendere l’Escursione sul Monte Cengio al Salto dei Granatieri, sperando che possiate far tesoro dei miei consigli.
Siete mai stati in questa zona delle Prealpi Vicentine per qualche escursione trekking? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti qui sotto.
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